Autor: melo
Fecha de publicación: 30 Aprile 2020
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Società

Vivere in paese: è la vita che desideri?

La cosa certa è che viviamo un’epoca davvero difficile, un periodo della nostra vita dove tutte le cose si fanno correndo e non c’è mai un po’ di tempo da poter dedicare a se stessi; purtroppo è il gioco della vita, un susseguirsi di azioni e fatti che avviengono quotidianamente, formando una sorta di ‘routine’ dalla quale è davvero difficile riuscire a venire fuori, anche se per poco tempo.

Spesso le cose che si sono sempre desiderate o sognate da piccoli non si avverano nella realtà, e quando siamo diventati adulti, in molti casi ci troviamo a fare un lavoro che non ci piace ma che ci permette però di poter vivere dignitosamente, o magari a vivere in un certo posto mentre invece ne abbiamo sempre sognato e desiderato ardentemente un altro. Ovviamente il discorso non vale per tutti e c’è anche chi, perché è stato bravo o magari semplicemente fortunato, riesce a trasformare i suoi sogni in realtà, vedendo realizzare da adulto esattamente tutto ciò che ha sognato quando era più piccolo.

Così è la vita di paese

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Chissà quante volte, specie chi vive in città o addirittura in una grande metropoli, ha sognato di voler evadere dalla monotonia della vita quotidiana e dal ciclo continuo di cose che, vuoi o non vuoi, si ripetono formando un vero e proprio ‘loop’, tanto per usare gergo da musicisti (il ‘loop’ è una parte di un brano che viene messa in costante ripetizione). Soltanto se vogliamo considerare l’altissimo tasso di inquinamento atmosferico e di stress, già viene voglia di trasferirsi in un piccolo paese di campagna ma, come del resto in tutte le cose, ci sono anche i famosi ‘rovesci della medaglia’ da considerare.

Vivere in un piccolo paese, sia esso di campagna, di montagna, o semplicemente un semplice sobborgo della periferia più isolata e lontana dallo smog cittadino, migliorerà senza dubbio le condizioni fisiche e lo stato di salute, fin qui non ci piove, bisogna solo vedere se si è disposti a cambiare radicalmente le proprie abitudini, e quanto grande sia la voglia di farlo.

Benefici della vita di paese

Già il semplice fatto di tornare a casa dal lavoro in macchina non trovando mai traffico o ingorghi caotici, di riuscire a parcheggiare giusto davanti all’ingresso (vera utopìa per chi invece vive in città), di non avere nessun vicino di casa chiassoso o di cui si avverta notevolmente la presenza, e di riuscire quasi sempre a godersi le proprie ore dedicate al sonno in una silenziosa cornice di pace e tranquillità, sembra essere tutto un miraggio per un essere umano metropolitano.

Se a questo poi aggiungiamo la qualità dell’aria che si respira, la maggiore tranquillità ed i ritmi più blandi e distesi della vita che esso sa offrire, il paese può essere considerato la salvezza di molte persone, ma alcune di esse forse non ci hanno mai neppure pensato. In alcuni paesi anche la purezza dell’acqua è differente da quella cittadina, così come quella di alcuni prodotti casarecci, che forse in città non abbiamo mai avuto il piacere di assaggiare.

Svantaggi di vivere in paese

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Eccoci, siamo giunti al momento in cui è il caso di analizzare anche quelli che potrebbero essere i famosi ‘contro’ da mettere sul piatto della bilancia insieme ai ‘pro’. Vivere in un piccolo centro abitato, paese, sobborgo o quartiere esso sia, implica in un certo senso una sorta di autoisolamento dalla società; se è vero infatti che la salute ci guadagna senza dubbio, è anche vero però che, non essendoci tutte le attrattive di vario genere che invece troviamo numerose in città, risulta alla lunga molto difficile riuscire a prendere l’iniziativa di vestirsi e fare dei chilometri in macchina per raggiungere gli amici in città, ovvero non ci si muoverà più tanto di buon grado.

Specie nei mesi invernali, nei quali però si potrà senza dubbio sfruttare alla grande il proprio caminetto caldo ed accogliente, è davvero difficile pensare di uscire di casa, specialmente poi se gli amici hanno intenzione di andare a bere qualcosa insieme e magari esagerare anche un po’; sarebbe impossibile e pericolosissimo ritornare a casa, per motivi di sicurezza ed anche di portafoglio, visto che le multe sono salatissime.

Paesi della Sardegna in cui vivere bene

Se per ‘vivere bene’ in un paese intendiamo riuscire a trovare il giusto equilibrio tra lo stress, l’inquinamento, il caos cittadino, ed il completo isolamento sociale di una vita invece più sana e più libera, dobbiamo cercare una soluzione ibrida, ovvero capace di venire incontro alle esigenze di ambo i fronti. Sotto questo punto di vista già la stessa Cagliari, o la sua immediata periferia per esempio, potrebbero essere due luoghi da tenere presente.

Il capoluogo sardo ha una popolazione di circa 450.000 abitanti ma, se si considera la enorme grandezza del suo territorio, ne risulterebbe una densità per metro quadrato davvero molto bassa, e questo se parliamo della città; appena 8/10 km fuori dall’area urbana poi, ci sono posti come ‘Casteddu’ (castello in dialetto sardo), dove il numero di abitanti scende di molto, pur non essendo poi così lontani dalla città. Menzione speciale va al borgo di Ollolai, in piena Barbagia, sperduto nel nulla in mezzo alla foresta più fitta; quello sì che è il vero paese isolato e disconnesso dal mondo, e nonostante ciò molti stranieri stanno già cercando casa proprio lì.