Autor: melo
Fecha de publicación: 16 Luglio 2021
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Società

Cos’era ‘l’Anonima Sarda’?

Il trentennio che va dal 1960 al 1990 è stato un periodo in cui la Sardegna ha fatto parlare molto di se, e questa volta non per le sue coste meravigliose e le spiagge bianche che ben conosciamo, ma per fatti incresciosi che purtroppo riempivano le pagine di cronaca nera di tutti i giornali; era quello il periodo in cui una strana ondata di banditismo iniziò ad imperversare sull’isola, espandendosi poi poco a poco anche sullo stivale ed addirittura oltreconfine. La stampa la chiamò Anonima Sarda, o anche Anonima Sequestri, ma il succo era lo stesso; si trattava di un gruppo di pericolosi banditi di origine sarda che si dedicava ad attività criminali di vario genere come assalti, rapine a mano armata, e soprattutto sequestri di persona.

In un primo momento sembravano episodi isolati di delinquenti ‘indipendenti’ che cercavano di far soldi senza sporcarsi troppo le mani, sequestrando persone e chiedendo il riscatto per il loro rilascio, poi verso la fine degli anni 60 il fenomeno di questi atti di banditismo dilagò, al punto da costringere il governo ad istituire una commissione parlamentare d’inchiesta che si occupasse esclusivamente di questo problema. Pene molto più severe per i sequestratori, modifiche alle leggi che regolamentavano il reato del sequestro di persona, e soprattutto il blocco dei beni della famiglia del sequestrato, misero finalmente fine a quest’ondata di rapimenti a scopo estorsivo.

Quando e dove nacque questa pericolosa organizzazione

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Si calcola che sono stati in tutto 177 i sequestri di persona che l’Anonima Sarda ha portato a termine nei suoi trent’anni di attività, molti di essi andati a buon fine per le casse dei malviventi, ed alcuni purtroppo finiti invece male per i familiari dei sequestrati; un’attività che sembra abbia avuto inizio nella zona della Gallura e delle Baronìe, e che si è man mano diffusa sempre più fino a coinvolgere le regioni italiane di Lazio, Umbria, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, oltre ovviamente a tutta la Sardegna e la Corsica.

I criminali appartenenti alla banda erano tutti di origine sarda, la maggioranza nativi dei paesi di Mamoiada, Orune, Orgosolo, tutti situati nel nuorese; Graziano Mesina, meglio conosciuto come Gratzianeddu, e poi ancora Matteo Boe, Annino Mele, Attilio Cubeddu, Giovanni Farina, Giovanni Cadinu, Miguel Atienza, Salvatore Duras, Pasquale Stochino, Piero Piras, erano questi i personaggi di spicco dell’Anonima Sarda, ma sono soltanto i più conosciuti, la banda poteva fare affidamento su molti altri ‘soldati’.

Alcuni dei personaggi sequestrati

Come detto, il boom dei sequestri di persona scoppiò più o meno a partire dagli inizi degli anni 60, e non impiegò molto a ‘contaminare’ anche la penisola; non c’era un criterio particolare per scegliere le vittime, l’importante era estorcere denaro, poi poteva trattarsi di chiunque. In tanti ricorderanno il sequestro del cantautore Fabrizio de Andrè e della sua compagna Dori Ghezzi, rapiti mentre si trovavano nella loro tenuta di campagna di Tempio Pausania, in provincia di Olbia; i due furono sequestrati il 28 Agosto del 1979 e rilasciati dopo 4 mesi di prigionia, per fortuna incolumi.

Anche il sequestro del piccolo Farouk Kassam, figlio di un facoltoso imprenditore del settore alberghiero di origini indiane, tenne tutti con il fiato sospeso per circa 6 mesi; fu Matteo Boe a compiere quest’atto criminale, ottenendo un riscatto di 5 miliardi e 300 milioni che è una delle somme più alte mai pagate per un riscatto. La segretaria comunale Piera Demurtas, e poi ancora Augusto de Megni, Marina e Giorgio Casana, Luigi Pierozzi, Piero Baldassini, Tonino Caggiari sono alcuni dei personaggi sequestrati tra il 1980 ed il 1990, tutti figli di imprenditori o comunque di persone facoltose, tutti rilasciati dietro pagamento di ingenti somme di denaro.

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Collegamenti tra ‘Anonima Sarda’ e terrorismo politico

Certamente conserviamo nella nostra memoria quell’angosciante ventennio che va dagli anni sessanta agli ottanta per le molte vicende che lo hanno caratterizzato, prima tra tutte l’improvviso dilagare della violenza in Italia, una vera e propria ondata di atti criminali, violenze di piazza, e scontri armati che era spesso legata a motivi politici, un periodo storico molto triste ricordato come anni di piombo.

Ebbene, in quel periodo questo tipo di attività criminale si intrecciò anche con il terrorismo politico; Brigate Rosse, Nuclei Armati Proletari, Mala del Brenta, intensificarono le loro connessioni con l’Anonima Sarda, scambiandosi informazioni e ‘favori’; nacquero in quegli anni anche altre organizzazioni terroristiche ‘parallele’ all’Anonima Sarda, tra questi le bande armate di estremisti di sinistra Movimento Armato Sardo, e Barbagia Rossa. Fortunatamente verso la fine degli anni 90 si riuscì a frenare in qualche modo l’incessante avanzare della violenza e delle lotte armate, e si spera che sia davvero tutto finito.